Indice
Introduzione
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di Platform Engineering. Ma cosa significa davvero? E perché diventa così importante – se non addirittura inevitabile – per le aziende tech che vogliono scalare?
Ne ho parlato in profondità con Dario Carmignani, CTO in CRIF, con un’esperienza ventennale tra consulenza, startup, scale-up e grandi corporate. Quello che ne è uscito è una vera e propria masterclass, non solo tecnica, ma anche culturale e strategica.
DevOps non basta più
Partiamo da un dato di fatto: il DevOps, nella sua forma tradizionale, non scala. Funziona nei team piccoli, dove dev e ops lavorano fianco a fianco. Ma quando inizi ad avere centinaia di progetti e una complessità crescente sul cloud, la situazione cambia.
👉 I team sono sommersi dal cognitive load: troppe scelte, troppe responsabilità, troppi strumenti.
👉 I processi non sono standardizzati, ognuno si inventa la sua pipeline, il suo stack.
👉 Le ops faticano a garantire governance, sicurezza, compliance.
La Platform Engineering nasce esattamente per affrontare tutto questo.
Cos’è davvero la Platform Engineering?
È un’evoluzione del DevOps, ma più strutturata. È un modo di industrializzare il ciclo di vita del software, introducendo una Internal Developer Platform (IDP) che permette ai team di sviluppo di lavorare in autonomia… ma secondo binari sicuri e condivisi.
Questa piattaforma:
- Fornisce tool, librerie, template e automazioni
- Implementa policy aziendali direttamente nel flusso di lavoro
- Abilita un’esperienza self-service per gli sviluppatori
- Introduce concetti come i Golden Path: percorsi guidati e sicuri per fare le cose “nel modo giusto”
💡 Non è una piattaforma solo tecnica. È una leva culturale. È un modo di lavorare diverso, che tocca organizzazione, processi, mindset.
Perché serve a tutte le aziende tech (e non solo)
In base all’esperienza di Dario e ai confronti che facciamo quotidianamente nella community Tech Mastermind, ecco perché ogni azienda dovrebbe valutare seriamente questa direzione:
1. Riduce la complessità
Ogni team che si costruisce le pipeline a mano è un acceleratore di caos. Con la Platform Engineering, si standardizza tutto il possibile, senza rinunciare alla flessibilità.
2. Migliora la developer experience
Tooling, automazione, sicurezza e compliance integrati → meno frustrazione, più focus sul codice.
3. Aumenta la governance (senza micro-management)
Tutto è codificato nella piattaforma: regole, policy, security scan, deployment. Si guida il comportamento senza doverlo “controllare”.
4. Abilita la scalabilità
Dev e Ops non sono più un collo di bottiglia. I team possono essere autonomi, ma sempre allineati.
Make o Buy? Una scelta strategica
Una delle prime domande che ci si pone è: la costruisco da zero o uso una soluzione già pronta?
- Se hai un’azienda molto strutturata e una forte cultura interna, make può darti la massima flessibilità.
- Se invece vuoi partire subito e iniziare a portare valore, una soluzione buy può aiutarti ad accorciare il time-to-value.
Spesso la verità sta nel mezzo: soluzione pronta, ma altamente personalizzabile.
Ma il vero nodo è culturale (non tecnico)
Se c’è una cosa che ho imparato, è questa: la tecnologia è il pezzo facile.
Quello che fa fallire le iniziative di Platform Engineering è la mancanza di:
- Allineamento tra i vari livelli aziendali
- Sponsorship reale da parte del management
- Chiarezza su chi paga la piattaforma e perché conviene investire
Dario ha fatto un esempio fantastico:
“Gli sviluppatori vogliono l’iPhone. Ma qualcuno deve comprarlo per loro.”
ROI: come giustifichiamo l’investimento?
E qui viene il bello. Gli indicatori qualitativi (developer felici, processi più fluidi) sono importanti, ma non bastano.
🎯 Il vero ROI sta nella riduzione dei costi operativi:
- Meno incidenti in produzione
- Meno tempo sprecato in attività ripetitive
- Meno effort nel gestire sicurezza e compliance
- Più velocità nel delivery
Gartner riporta fino al 10% di saving sui costi operativi e un adoption rate del 60–70% nelle aziende mature.
Da dove si comincia?
Se sei un CTO, un Head of Engineering o lavori in una team platform, la roadmap è questa:
- Definisci i tuoi Golden Path: qual è il modo giusto per fare le cose nella tua azienda?
- Codifica tutto nella piattaforma (CI/CD, sicurezza, naming, branching, ecc.)
- Avvia dei pilota con team reali
- Raccogli feedback, misura, migliora
- Automatizza tutto il possibile
Ogni volta che un team aderisce agli standard → sblocca più automazione → riduce i costi → migliora la qualità. Un circolo virtuoso.
Conclusione: la Platform Engineering non è un progetto. È un cambiamento.
Non è una cosa che si “installa”. È una nuova mentalità.
Serve leadership, visione, e tanta capacità di evangelizzare.
Il consiglio più grande che posso dare – e che condivido con Dario – è questo:
“Trattatela come un prodotto. Parlate con gli stakeholder. Coinvolgete la community interna. Costruite una cultura condivisa attorno alla qualità e all’autonomia.”
Solo così si può davvero scalare. E non parlo solo di codice.